di TONI NEGRI (in Euronomade.info, luglio 2018)
Messaggio letto a Lille il 30 giugno dall’associazione “Nouvelle Jungle”, in occasione dell’accoglienza della Marcia Solidale con i migranti per l’apertura delle frontiere Ventimiglia-Calais-Londra (30 aprile – 8 luglio), e a Ventimiglia il 14 luglio.
Compagne e compagni, amiche ed amici, fratelli migranti,
Sono italiano, ed anche se ho vissuto in Francia per 14 anni come sans papiers, non vi parlerò di questa esperienza di cui tuttavia conosco il dolore e l’infamia – no, sono italiano e vi parlerò di cose che sento drammaticamente sconvolgere il mio paese e la mia coscienza. Parto dal fatto che nel Mediterraneo, accanto a 35.000 vittime migranti accertate, si sono anche inabissate le speranze costruite dalle lotte, italiane ed europee, per la libertà, l’eguaglianza e la solidarietà fra gli sfruttati e gli oppressi. Dal fatto che un paese di migranti, come l’Italia, è oggi dominato da una élite crudele, sovranista e razzista, che si accanisce contro i migranti in mare e per terra, e ricatta ed è ricattata, ed in questo gioco è vieppiù soddisfatta, su misure di chiusura radicale dell’Europa-fortezza. Dal fatto che ieri, quando ancora vi era in Italia un governo della cosiddetta sinistra, l’ordine poliziesco contro i migranti fosse esteso alle associazioni di appoggio e di sostegno e la repressione abbia attaccato i diritti dei rifugiati e di migranti, criminalizzando la solidarietà.
Ora, gli uomini liberi, in Italia – ed ancora ne restano molti – han fatto la scelta di disobbedire a questi ukase. Dobbiamo difendere i migranti, dobbiamo dar loro gli strumenti per difendersi, dobbiamo continuare a lottare con loro: in proposito non deve esserci dubbio. Perché infatti, in un mondo globalizzato nel quale ogni merce può circolare, noi (che pur sappiamo che la carne umana non è una merce) non possiamo rivendicare il diritto a giovarci della lex mercatoria? E quando questa legittima proposta è sbeffeggiata e respinta, rispondiamo rifiutando le leggi che organizzano quell’ingiuria e queste persecuzioni. Su questo terreno, per queste ragioni molte compagne e molti compagni italiani hanno scelto di operare in favore dei migranti fino al limite della legalità, e quando divenisse impossibile alla maniera del maquis, sulle montagne ed in pianura, in mare e per terra. E sono tanti.
I media ne parlano solo con disprezzo. Noi sappiamo che la loro attività nasce da generosità e amore per la dignità di tutti coloro che cercano libertà e lavoro.
Migranti, abbiate fiducia nella nostra lotta. Essa è minoritaria a confronto della legge, è tuttavia maggioritaria nelle coscienze. Continuiamo a lottare per rendere umano lo spazio globale e per distruggere quelli che vogliono dominarlo tracciando confini di nazione e di proprietà.
Evviva le migrazioni che sono una peste per il capitalismo e un inno all’umanità.
Evviva i migranti che sono il sale della terra e con la loro presenza ci spiegano che solo chi infrange con animo giusto la legge, solo chi supera le frontiere con intelligenza di libertà, può forse permettere ai nostri paesi stanchi e crudeli di curare le malattie che li affliggono.